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Il Maschile e il Femminile in ognuno di noi

Il Maschile e il Femminile in ognuno di noi

Quando ero bambina due dei cartoni animati più in voga in quegli anni erano Candy Candy e Lady Oscar… due creature fantastiche così in antitesi tra di loro! Una incarnava la sensibilità, la morbidezza, la solarità, l’emotività, la fragilità… l’altra incarnava la forza, la determinazione, la durezza, l’oscurità, la razionalità…

Ad un’analisi più accurata, si capiva quanto ognuna di esse avesse in sé alcune caratteristiche dell’altra, ma tendevano ad essere molto nascoste, come se entrambe fossero state ideate per dover forzatamente mantenere il loro ruolo, morbido vs duro, in quanto “rappresentanti” di uno stereotipo ben preciso: Candy rappresentava lo stereotipo Femminile, Oscar incarnava lo stereotipo Maschile.

Ma che succederebbe nella realtà se queste due parti viste e vissute così in antitesi, Maschile e Femminile, si integrassero? Rimanendo nella metafora del mondo anime, non ci sarebbe più solo Dolce Candy o solo Lady Oscar, ma verrebbe disegnato ad arte un nuovo personaggio: “Dolce Oscar”… forza e sensibilità nella stessa persona.

Femminile e Maschile, Sensibilità e Forza non sono opposti ed inconciliabili tra di loro… il problema nasce proprio quando queste due parti non vengono nutrite abbastanza o ne viene nutrita solo una a discapito dell’altra.

Non si tratta di orientamento sessuale, di eterosessualità o omesessualità; non si tratta di identità di genere e di quale si senta essere predominante in noi. Si tratta, invece, di comprendere quanto ogni essere umano abbia in sé una parte femminile ed una maschile; ognuno di noi ha dentro di sè entrambe le caratteristiche, ma spesso entrano in conflitto.

Nel mio lavoro clinico mi succede spesso di entrare in contatto con le difficoltà dei pazienti nell’accettare la loro parte più sensibile, vivendola come limite, come parte da castrare perché percepita come troppo fragile, esposta agli attacchi e, quindi, da nascondere agli occhi altrui, da eliminare dal proprio corpo, a volte anche fisicamente con gesti estremi….

Molti dei comportamenti autolesionisti, per esempio, prendono forma proprio dall’impossibilità di viversi questa parte di sé in modo sano dandole libertà di esistere tanto quanto alla parte di sé percepita come più forte… In questi casi, il comportamento autolesionista diventa il modo in cui “uccidere” quella fragilità, proprio perchè percepita come svilente e minacciante la propria forza.
Finché Forza e Sensibilità sono in guerra aperta non c’è modo di vincere il conflitto…

La vera conquista si ottiene quando riusciamo a riconoscere queste due parti come essenziali e vitali di un unico corpo: queste due splendide realtà, invece di farsi guerra a vicenda, potrebbero diventare alleate piuttosto che continuare a trattarsi da nemiche, arrivando a collaborare insieme per rendere la vita intrapsichica di ognuno noi sana ed equilibrata…

Quello sarà il momento in cui potremo dire di amarci davvero perché avremo fatto pace con ogni singola parte di noi stessi, consapevoli di essere amabili perché unici e speciali, finalmente fieri e liberi di essere esattamente come siamo.

Inoltre, vivere queste parti di sé in piena armonia permette l’instaurarsi di relazioni interpersonali basate sullo scambio e sul confronto piuttosto che su lotte di potere che non fanno bene a nessuno.

Maschile e Femminile, Forza e Sensibilità non sono realtà contrapposte: sono semplicemente le due diverse facce della stessa medaglia.

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Author Info

Simona Baiocco

Psicologa Clinica e di Comunità - Psicoterapeuta ad indirizzo Strategico Integrato (Adulti - Coppie - Adolescenti - Gruppo) - Iscr. Albo Psicologi Lazio n. 14455

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