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“Benvenuto cambiamento!”: pensieri ed emozioni di fine terapia

Il percorso psicoterapeutico è un processo evolutivo che consente al paziente di vivere attivamente una meravigliosa metamorfosi, un viaggio alla scoperta di parti di Sé fino ad allora sconosciute o da tenere nascoste perché ritenute pericolose. Il paziente passa da una condizione di paura del cambiamento al coraggio di cambiare: all’inizio teme il cambiamento come il suo peggior nemico, ma alla fine della terapia festeggia il cambiamento come il suo più grande successo e ringrazia la terapia per avergli dato questa importante opportunità.

Alla fine di ogni percorso terapeutico è mio uso di chiedere ai pazienti di scrivere una lettera di commiato dalla terapia, come opportunità per il paziente di prendere totale consapevolezza del percorso fin lì fatto insieme, assumendosi piena responsabilità rispetto all’intero processo di cambiamento vissuto.

Molti potranno pensare che per uno psicoterapeuta tutto questo sia routine e che dopo un po’ non ci sia più nulla di sorprendente nel leggere queste lettere. In realtà, non c’è volta che io non mi lasci entusiasmare dalle parole che i pazienti scrivono in quelle righe, donando dettagli della loro esperienza che diventano preziosa ed intima testimonianza della loro rinascita.

Oggi vorrei condividere con voi una lettera di una paziente che ha finito il suo percorso di terapia e che ha accolto la mia richiesta di consenso di pubblicazione del suo scritto su questo blog con grande entusiasmo, con la speranza che il contributo della sua esperienza possa essere utile a far capire quanto il cambiamento sia un’opportunità di crescita e di benessere per se stessi e non un pericolo.

“Cara terapia, è giunto il momento di lasciarci: sei stata per me molto utile per fortificarmi, per far uscire fuori e urlare al mondo la mia voglia di vivere.

Sono arrivata a te piena, strapiena, di sensi di colpa, di bocconi ingoiati e di troppe sopportazioni per non far stare male i miei cari e tutti quelli che mi circondano, dimenticando “ME”, la mia serenità e la mia vita, diventando e facendo quello che gli altri volevano, per avere attenzioni e quel bene che credevo sano, ma non era così. Mi massacravo e alla fine stavo male, aspettandomi cose da persone che non sono in grado di farlo… Non si ottiene succo di frutta all’arancia spremendo un limone!

Ma alla fine ho scoperto che anche il succo di limone, con un po’ di zucchero, è gradevole… basta accettare e saper prendere il buono e il meglio dalle persone care e se proprio non va, tagliamo questo ramo che non dà alcun frutto!

Sono sempre stata forte (mi sono sempre definita “Capa tosta con le palle”) ma massacrata da lutti, anni di solitudine e sopportazioni, stavo cadendo a pezzi e tu, cara terapia, mi hai aiutata, non solo a ritrovarmi forte, ma anche a fare qualcosa che in passato per me è stato sempre difficile: “Chiedere”.  Ho capito che in me oltre alla mia forza, alla mia testardaggine, alla mia ambizione, c’è anche tanta fragilità e bisogno d’amore; non è stato facile accettarlo, ma ora so che posso trovare il mio equilibrio e quella serenità che ora so sinceramente di meritare.

Sono cambiata, ho fatto scelte coraggiose, sia familiari, sia lavorative; ho scelto e ho pagato le conseguenze delle mie scelte e lo faccio ancora, convinta ad andare sempre avanti…. E’ la mia vita e me la gioco io!

Grazie di cuore di tutto.”

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Author Info

Simona Baiocco

Psicologa Clinica e di Comunità - Psicoterapeuta ad indirizzo Strategico Integrato (Adulti - Coppie - Adolescenti - Gruppo) - Iscr. Albo Psicologi Lazio n. 14455

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