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Educare all’amore e ai sentimenti

Educare all’amore e ai sentimenti

Oggi vorrei condividere con voi una un monologo tratto dal film”Chiamami col tuo nome” di Luca Guadagnino.

Si tratta delle toccanti parole che un padre rivolge al proprio figlio che per la prima volta si trova a vivere la sua prima storia d’amore in un tumulto di sentimenti intensi, profondi e contrastanti.

Parole che diventano per il figlio opportunità di crescita ed evoluzione, consentendogli di far tesoro di tutto il suo vissuto e di vivere le sue emozioni così intense e contrastanti con naturalezza e spontaneità.

Parole che diventano per ognuno di noi una vera e propria educazione all’amore, ai sentimenti e alla vita stessa…

“Quando meno te l’aspetti, la Natura riesce subdolamente a individuare il nostro punto debole. Ma ricorda: io sono qui. In questo momento magari non ti va di provare alcunché. Magari non hai mai voluto provare alcunché. E magari non è a me che vorrai parlare di queste cose. Ma ovviamente qualcosa l’hai provato.

Avevi una splendida amicizia. Forse più di un’amicizia. E io t’invidio. Al posto mio, la maggior parte dei genitori s’augurerebbe che tutto questo scompaia, pregando che i loro figli si rimettano in piedi. Ma io non sono un genitore del genere. Nella tua condizione, se provi del dolore, coltivalo. E se c’è una fiamma, non spegnerla. Non esser brutale. Asportiamo così tanto di noi stessi per cercare di guarire prima, che quando poi arriviamo a trent’anni siamo già falliti, e ogni volta che ricominciamo con qualcun altro abbiamo sempre meno da offrirgli. Ma costringersi a non provare niente per non provare niente — che spreco!

Come vivi la tua vita sono affari tuoi. Ricorda, i nostri cuori e i nostri corpi ci vengono donati una volta sola. E prima che tu te ne renda conto, il cuore si logora, e quanto al tuo corpo, a un certo punto arriva il momento in cui nessuno lo guarderà, né tanto meno vorrà avvicinarvisi. Adesso c’è il dispiacere. Il dolore. Non ucciderlo, perché assieme ad esso se ne andrebbe pure la gioia che hai vissuto.

Potremmo non parlarne mai più, ma spero che non ce l’avrai mai con me per averlo fatto. Sarò stato un padre tremendo il giorno in cui volendo rivolgerti a me considerassi la mia porta chiusa, o non sufficientemente aperta”

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Simona Baiocco

Psicologa Clinica e di Comunità - Psicoterapeuta ad indirizzo Strategico Integrato (Adulti - Coppie - Adolescenti - Gruppo) - Iscr. Albo Psicologi Lazio n. 14455

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