La gente si aggrappa all’abitudine, come ad uno scoglio,
quando invece dovrebbe staccarsi e tuffarsi in mare.
E vivere.
(Charles Bukowski)
La paura dell’ignoto e di ciò che non conosciamo è un tipo di paura nota a tutti noi.
Quando umanamente sperimentiamo questo tipo di paura ci possiamo convincere che evitare i cambiamenti sia l’unica soluzione possibile per contrastarla, senza renderci conto che così la stiamo nutrendo con il nostro atteggiamento evitante e rinunciatario.
Ci riesce difficile staccarci dall’abitudine di ciò che ormai conosciamo come le nostre stesse tasche, anche quando dentro quell’abitudine ci sentiamo soffocare, stretti da una morsa di insoddisfazione e scossi da un profondo desiderio di ribellione.
L’abitudine è rassicurante per tutti, nessuno escluso perché rende tutto prevedibile, ma l’incapacità a staccarsi da un’abitudine che ci fa male o ci soffoca, diventa una condanna perchè si lega alla necessità di avere pieno controllo di se stessi e degli eventi per sentirsi adeguati.
Avere pieno controllo su tutto e tutti è una mera illusione destinata a fallire e a metterci ancora più in crisi, indebolendoci fino al punto di rottura.
Per godere con pienezza la propria vita è necessario imparare a mollare le redini del controllo, lasciarsi andare, staccandosi dalle abitudini soffocanti e da tutto ciò che ci crea inutile sofferenza, accettare l’umana paura dell’ignoto, attraversarla (e non evitarla) per potersi tuffare in nuove e sconosciute avventure come opportunità di cambiamento per costruire la propria felicità.
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