Sentire un malessere a volte non basta per motivare la persona che ne soffre a rimuoverlo; per farlo è necessario mettersi in discussione, affrontare il dolore che questo inevitabilmente provoca, correre il rischio di muovere passi diversi dal sapore inizialmente incerto e timoroso con l’obiettivo ultimo di arrivare ad essere fonte originale di se stessi e non più fotocopia sbiadita di sé.
Ogni processo di cambiamento richiede uno sforzo maggiore dell’immutabilità del proprio malessere: cambiare è un atto di coraggio che implica non l’assenza di paura ma la capacità di guardare negli occhi quella paura e di attraversarla con sguardo aperto verso un futuro migliore.
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