“Ogni vita non vissuta accumula rancore verso di noi, dentro di noi: moltiplica le presenze ostili.
Così diventiamo spietati con noi stessi e con gli altri.
Intorno a noi non vediamo che lotta, cediamo e soccombiamo alle perfide lusinghe dell’invidia.
Si dice bene che l’invidia accechi, il nostro sguardo è saturo delle vite degli altri, noi scompariamo dal nostro orizzonte.
La vita che è stata perduta all’ultimo mi si rivolterà contro.”
(C.G.Jung)
Possiamo muoverci nei confronti della vita e di ciò che ancora non conosciamo con sguardo aperto e fiducioso oppure con aria circospetta e timorosa.
Se scegliamo di non dare fiducia alla vita, rischiamo di renderci timorosi, passivi ed indolenti, togliendoci tante opportunità e soddisfazioni.
Chi non accetta il rischio di vivere si incastra da solo in una gabbia fatta di rinunce, occasioni perse e vuoti incolmabili, condannandosi ad una “non vita” piena di rabbia, livore e rancore nei confronti di quella vita non vissuta e di tutti coloro che, invece, quella vita se la godono appieno gustandola ad ogni piccolo boccone.
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