La relatività del tempo è uno degli aspetti rivoluzionari della teoria di Einsten: sappiamo che il tempo non scorre per tutti allo stesso modo e che, a seconda delle circostanze, il tempo scorre più lentamente o più velocemente.
Ma il concetto di tempo è relativo anche da un punto di vista psicologico per come viene percepito e per il modo in cui viene vissuto da ogni singolo essere umano e a seconda delle fasi di vita.
Per esempio, la percezione del tempo cambia quando siamo adulti rispetto alla nostra infanzia: quando siamo bambini vediamo il tempo come lungo, percependolo lento nel suo trascorrere tanto non vediamo l’ora di diventar grandi; poi arriva l’età adulta e la percezione inevitabilmente cambia e il tempo sembra diventare ogni giorno più breve, veloce e addirittura sfuggente.
Ma ad essere relativo è anche il modo in cui viene vissuto il trascorrere del tempo dalle persone. Prendiamo, ad esempio il giorno del proprio compleanno: c’è chi lo vive con gioia ed entusiasmo, desiderando di festeggiare ed essere festeggiato e che guarda a quell’anno in più come un nuovo inizio e c’è chi, invece, lo vive con poco entusiasmo e una dose di malinconia, restio ad ogni genere di festeggiamento e che guarda a quell’anno in più come un fastidio.
Quando il tempo passa noi invecchiamo o maturiamo? Difficile rispondere in modo univoco a questa domanda….
Possiamo considerare il tempo nostro amico e alleato oppure nostro nemico giurato, dipende tutto da come scegliamo di viverlo… E’ sempre una questione di prospettive!
Se scegliamo di vivere il nostro tempo volgendo lo sguardo continuamente indietro, pensando a quello trascorso come “tempo perduto”, allora sarà molto più facile ritrovarsi a rimpiangere la giovane età e a maledire quel tempo per ciò che una volta eravamo e che non riusciamo più ad essere, a fare o ad avere.
Volendo dare un nome a questa prospettiva potremmo chiamarla “CORSA CONTRO IL TEMPO”: una prospettiva che ci fa vivere il tempo come nemico e che ci rende più difficile accettare di buon grado il suo trascorrere. Quando corriamo contro il tempo vediamo il tempo che passa con rabbia e rammarico, ritrovandoci, spesso, a sfidarlo e combatterlo tentando in modo vano di ostacolarlo o addirittura fermarlo.
Ma adesso proviamo a cambiare prospettiva…
Se scegliamo di vivere il nostro tempo con lo sguardo rivolto in avanti, pensando a quello trascorso come “tempo vissuto”, allora sarà molto più facile ritrovarsi a ricordare la giovane età con tenerezza e ad essere grati a quel tempo per averci permesso di imparare, maturare, crescere, evolvere attraverso l’esperienza
Potremmo chiamare questa prospettiva “STARE SUL TEMPO” : in questo caso è più facile guardare amichevolmente al tempo, vivendolo come alleato, accettando serenamente e con leggerezza il suo passare e rendendoci, così, capaci di accoglierlo a braccia aperte e di goderne appieno.
Una volta Anna Magnani disse al suo truccatore: “Lasciami tutte le rughe , non me ne togliere nemmeno una. Ci ho messo una vita a farmele venire”
Il tempo che passa lascia i suoi evidenti segni sul nostro corpo e sul nostro viso; questo vuol dire che il modo che abbiamo di vivere il tempo trascorso ed il significato che gli attribuiamo influenza inevitabilmente anche il modo in cui guardiamo ai cambiamenti del nostro corpo e della nostra anima con il trascorrere del tempo.
Non accettare il tempo che passa ci può portare a vivere male ogni nostro cambiamento dovuto al tempo e a maledire tutti i segni che il tempo lascerà sui nostri volti ormai maturi, vivendoli come cicatrici deturpanti.
Nella “Corsa contro il tempo” più il tempo passerà e più invecchieremo perché con questa prospettiva è così che ci sentiremo… vecchi, stanchi e obsoleti.
Ma se, invece, riusciamo ad accogliere il tempo che passa, se riusciamo a stare sul tempo, allora i cambiamenti naturali dovuti al tempo non saranno un dramma, tuttaltro; saremo grati ad ogni ruga che solca il nostro viso come parte integrante del nostro vissuto e memoria di ogni nostra esperienza.
Nello “Stare sul tempo” più il tempo passerà e più matureremo perché con questa prospettiva è così ci sentiremo… maturi, saggi e sicuri.
Siamo noi che scegliamo che senso dare al nostro tempo…
E quando al tempo diamo il senso di VISSUTO, gli anni che passano non possono essere che festeggiati con gioia e le rughe del corpo e dell’anima accarezzate con fierezza, tenerezza ed estrema cura e attenzione…
Perché è il nostro vissuto che definisce il nostro Essere e quelle rughe che compaiono con il passare del tempo sono segni tangibili di chi siamo e di ciò che il tempo trascorso ci ha dato ed insegnato.
Impariamo a “Stare sul tempo”…
Impariamo a festeggiare il tempo vissuto, a godere del tempo che viviamo, pronti ad accogliere a braccia aperte il tempo ancora da vivere.
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