Quante volte ci è capitato di sentirci delusi, feriti, traditi, ingannati da qualcuno importante per noi?
E quante volte ci è capitato di ferire, tradire, deludere qualcuno di importante per noi?
Siamo umani e per chiunque di noi la possibilità di cadere in errore (o di inciampare nell’errore di qualcuno vicino a noi) è sempre dietro l’angolo.
Quando questo succede spesso fatichiamo a vivere quell’esperienza come opportunità per imparare qualcosa di più su noi stessi e sull’altro, rimanendo così fermi, incastrati a rimuginare su quel che è successo, in balia del risentimento, del rancore e del desiderio di vendetta.
Per andare avanti dopo aver vissuto una delusione, è necessario imparare a perdonare chi ci ha fatto del male e a perdonarci per gli errori commessi che possono aver provocato nell’altro una ferita.
A volte, però, possiamo attribuire al Perdono il significato di Dimenticanza convincendoci che per perdonare occorra “metterci una pietra sopra”, dimenticare, rimuovere ciò che è successo. Non capiamo che così facendo, in realtà, ci rendiamo impermeabili al perdono perchè è impossibile cancellare il passato. E allora ci potremmo ritrovare a dire “Non riesco a perdonare perchè non riesco a dimenticare ciò che ho fatto (o che mi è stato fatto) “.
“Il perdono è un dono a te stesso. Ti libera dal passato e ti consente di vivere nel tempo presente.” (Louise Hay)
Perdonare, quindi, non vuol dire dimenticare ciò che è accaduto, né far finta che non sia successo nulla; significa poter guardare con indulgenza a ciò che è successo, al nostro passato così da accoglierlo nel nostro presente e non rifiutarlo, comprenderlo per dargli un senso da cui poter ripartire per andare avanti.
Quando facciamo del male a qualcuno di importante per noi, spesso ci danniamo l’anima in preda ai sensi di colpa e al rimorso, arrivando a pensare le cose più orribili sul nostro conto “Come ho potuto far male a qualcuno che amo? Come ho potuto deluderlo, ingannarlo, ferirlo? Se ho fatto questo allora sono cattivo, malvagio, mostruoso!”
Ma Fare qualcosa di sbagliato non vuol dire Essere sbagliati!
Nessuno di noi è perfetto, tutti noi possiamo sbagliare, commettere errori, avere comportamenti che possono provocare dolore, deludere: nessuno di noi è immune da questo e questo non fa di noi persone malvagie, cattive, sbagliate! Ma quando ci convinciamo che sia così, ci ingabbiamo in una realtà impossibile da modificare perchè umanamente non è possibile non sbagliare, non ferire, non deludere.
“Quando perdoni te stesso e perdoni gli altri, sei veramente libero. Perdonare significa liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.” (Lewis B. Smedes)
Quando ci capita di ferire qualcuno che amiamo e ne siamo sinceramente dispiaciuti, è importante poter fare ammenda chiedendo “Scusa” ammettendo il nostro errore: questo è indubbiamente il primo passo necessario per poter arrivare al Perdono. Ma per raggiungerlo davvero è necessario accogliere quell’errore facendolo diventare parte del nostro bagaglio, fare in modo che si integri nel nostro vissuto come esperienza da cui imparare qualcosa di nuovo e da cui ripartire.
Il Perdono non è da considerare una dimostrazione di debolezza, una leggerezza, un’ingenuità; tutt’altro, il Perdono è arricchimento.
Se qualcuno di importante per noi ci ha fatto del male possiamo cercare un confronto per poter esprimere ciò che sentiamo dandoci l’opportunità di uscir fuori dal confronto migliorati, cresciuti.
“Lo stupido non perdona né dimentica. L’ingenuo perdona e dimentica. Il saggio perdona ma non dimentica.” (Thomas Stephen Szasz)
Il Perdono è la scelta dei saggi e dei forti: significa attraversare il dolore per superarlo; significa prendere coscienza di ciò che è accaduto, comprenderlo per dargli un senso diventandone così consapevoli per poi lasciarlo andare, guardando avanti e passando oltre per ripartire alleggeriti del peso di ciò che un tempo è stato ma che ora non è più.
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