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L’Empatia non è Simpatia

L’Empatia non è Simpatia

Vi propongo un breve video animato realizzato dalla RSA (Royal Society of the Arts) sul valore e il significato dell’empatia e sulla differenza tra simpatia ed empatia.

Il video è stato realizzato sui contenuti del Discorso sull’empatia tratto dall’intervento dal titolo “The power of vulnerability” di Brené Brown (docente e ricercatrice dell’Università di Houston – esperta in studi sui rapporti umani) alla TED Conference.

Che cos’è l’empatia e perché è così differente dalla simpatia?

L’Empatia fa percepire i legami…

La Simpatia guida le disconnessioni.

L’Empatia è molto interessante… Teresa Wiseman è una ricercatrice infiermeristica che ha studiato professioni molto diverse per le quali l’empatia era rilevante e ha individuato quattro qualità essenziali dell’empatia:

  1. Prospettiva: l’abilità di mettersi nei panni dell’altra persona o riconoscere che quel punto di vista rappresenta la loro verità;
  2. Astenersi dal giudicare: non facile, dal momento che piace alla maggior parte di noi;
  3. Riconoscere le emozioni nelle altre persone
  4. Comunicare alle persone le emozioni riconosciute

Empatia è essere in contatto con le altre persone.

E per me… Io penso all’Empatia come a una specie di spazio sacro che si crea quando qualcuno è sul fondo di un buco profondo, grida e dice: “Sono bloccato, è buio, sono sopraffatto” e noi lo guardiamo e diciamo (scendiamo): “Hey. So cosa succede quaggiù e non sei solo…”

La Simpatia invece è: “Uuuhhhh! Va male eh? Ehm… No… Vuoi un panino?”

L’Empatia è una scelta ed è una scelta vulnerabile, perché… per entrare in contatto con te devo entrare in contatto con qualcosa dentro di me che conosce questi sentimenti.

Raramente, o mai, una risposta empatica comincia con “Almeno…”

Sì e lo facciamo sempre… sapete perché? Qualcuno condivide con noi qualcosa di estremamente doloroso e noi proviamo ad “imbellirla”… non sono nemmeno sicura che sia un verbo, ma lo uso come se lo fosse… cerchiamo di farlo vedere sotto una buona luce quindi….

“Ho avuto un aborto spontaneo” …. “Almeno sai che puoi rimanere incinta”

“Penso che il mio matrimonio stia andando in frantumi” …. “Almeno sei sposata”

“John verrà espulso dalla scuola” …. “Almeno Sara è una studentessa modello”

Una cosa che facciamo a volte, difronte a conversazioni molto difficili, è cercare di migliorare le cose.

Se condivido con te qualcosa di molto duro, preferirei tu dicessi: “Non so nemmeno cosa dire in questo momento, ma sono felice che tu me ne abbia parlato”.

Perché la verità è che raramente una risposta può migliorare le cose….

QUELLO CHE MIGLIORA LE COSE E’ IL LEGAME.

 

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Author Info

Simona Baiocco

Psicologa Clinica e di Comunità - Psicoterapeuta ad indirizzo Strategico Integrato (Adulti - Coppie - Adolescenti - Gruppo) - Iscr. Albo Psicologi Lazio n. 14455

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