Possiamo sentirci definire “strani” da chi non ha il nostro stesso modo di essere, di vivere, di pensare e di vedere.
A volte, questo può portare a vergognarci di come siamo e a tentare di omologarci il più possibile agli altri per “appartenere a” e per non sentirsi esclusi.
Non ci rendiamo conto che, così facendo, stiamo rinnegando la nostra natura, la nostra unicità, rendendoci più soli che mai perchè non compresi per ciò che siamo realmente.
Invece di vergognarci della nostra stranezza, dovremmo invece esserne orgogliosi perché ciò che rende ognuno di noi unico e speciale è proprio il nostro essere diversi da tutti gli altri.
La nostra stranezza comunica la nostra diversità e la diversità è una risorsa, non un limite.
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