A volte, quando incontro per la prima volta le persone che chiedono il mio aiuto, respiro a pieni polmoni la loro ansia e la loro paura nel trovarsi in una situazione del tutto nuova, sconosciuta e scorgo nei loro volti contratti i tanti punti interrogativi che affollano la loro mente nello stare seduti lì di fronte a me. “Che succederà? Cosa mi dirà? Mi entrerà nel cervello per dirmi chi sono e cosa devo fare? Ma non è che poi mi fa il lavaggio del cervello ed io divento un’altra persona?”
Il processo terapeutico è, sì, un processo di cambiamento, ma un cambiamento che matura dentro la persona e non imposto dall’esterno.
La psicoterapia è lo strumento attraverso il quale la persona entra in contatto con se stessa e, guardandosi in un modo in cui non si era mai guardata prima, si conosce imparando ad amarsi per come è; l’obiettivo della psicoterapia, infatti, non è lo stravolgimento e la distruzione di Sé, ma la conoscenza e la ri-costruzione e di Sé.
Come l’araba fenice che rinasce dalle proprie ceneri, chi affronta un percorso di psicoterapia “rinasce” attraversando il proprio dolore e la propria sofferenza, ri-costruisce il proprio modo di vedere se stesso ed il mondo che lo circonda, imparando, così, ad amarsi profondamente.
“… Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima, prima della ruspa… Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente, innamorarsi di nuovo di sé stessi o farlo per la prima volta è come un diesel, parte piano. Bisogna insistere, ma quando va in corsa… E’ un’avventura ricostruire sé stesse, la più grande… “(tratto da “Donne in rinascita”)
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