In un precedente articolo di questo blog (“Sono innamorato di te perché…”: la coppia e la scelta del partner) abbiamo trattato il tema dell’innamoramento, cercando di comprenderne le dinamiche sottostanti; abbiamo visto come nell’incontro con l’altro proiettiamo molti nostri desideri, costruendo, così, quell’immagine dell’altro che più ci piace e che ci fa dire: “E’ tutto quello che ho sempre sognato!”. Nel processo d’innamoramento, quindi, l’altro prende corpo nella nostra mente in modo fortemente idealizzato: una o più caratteristiche piacevoli dell’altro vengono amplificate da quelle che noi proiettiamo sull’altro, diventando così cardini su cui viene poi costruita quella immagine dell’altro che agli occhi di una persona innamorata è assolutamente perfetta.
Ci s’innamora, quindi, di ciò che inconsciamente riveste significato per noi e per la nostra storia personale, scegliamo di innamorarci di chi in qualche modo ci dà l’illusione che tutti i nostri desideri saranno appagati, costruendoci così molte aspettative sulla persona che abbiamo incontrato sulla base di ciò che pensiamo lei sia. Questa prima fase d’innamoramento nell’incontro tra due persone serve a creare la possibilità di un legame; senza di essa le persone non potrebbero mai provare quel sentimento di attrazione (fisica e mentale) che stimola curiosità, voglia di entrare in contatto con l’altro e conoscerlo.
Non è per nulla scontato che questa prima fase d’innamoramento evolva in amore: per rendere possibile il passaggio (e quindi la reale scelta dell’altro) è necessario che le persone passino dall’idealizzazione alla conoscenza dell’altro per ciò che realmente ed autenticamente è. Se questo cambiamento, questa evoluzione, questo passaggio non avviene, non è possibile pensare di costruire la Coppia, quel terzo soggetto che non è più solo Io, né più solo l’Altro, né semplicemente IO + l’Altro, ma è la costruzione di un NOI.
Ma cosa vuol dire nel concreto costruire un NOI? Cosa consente a due persone di evolvere dalla condizione di innamoramento a quello di Coppia autentica, di Amore?
In una fase iniziale di relazione si sta insieme sulla base della normale illusione che l’altro potrà soddisfare tutti i nostri più intimi bisogni; man mano che la relazione va avanti, questa illusione dovrà necessariamente scontrarsi con una realtà diversa da quella fantasticata. Cominciamo, così, a conoscere l’Altro sotto altri aspetti e a incontrarci/scontrarci con quelle che sono le sue reali caratteristiche (e non quelle che fino a quel momento abbiamo immaginato o proiettato), il suo reale vissuto, la sua reale personalità. Cominciano a venir fuori le diversità, non solo in termini di caratteristiche di personalità, ma anche in termini di gusti, idee, opinioni, progetti di vita: è in questo momento che possiamo dire che ha davvero inizio il lungo percorso verso la costruzione della Coppia.
Quando due persone iniziano a percorrere il proprio percorso insieme, devono necessariamente fare i conti con la costruzione di un progetto condiviso che non tenga più solo conto di ciò che voglio Io, né di ciò che vuole solo l’Altro, ma dovranno essere in grado di individuare i bisogni, le esigenze, i desideri di un terzo soggetto, di un NOI che si crea proprio dalla condivisone dei vissuti di entrambi e che prende corpo, sostanza e nutrimento dalla relazione tra le due persone. Sarà proprio la relazione a individuare, definire e a strutturare quel corpo unico dato dal NOI, attraverso il quale la Coppia si costruisce e si nutre man mano che la relazione va avanti. Questo ci fa ben capire come questa costruzione, in realtà, sia costantemente in divenire e mai considerabile un “prodotto finito” proprio perché in continua evoluzione per garantire al NOI soddisfacimento senza toglierlo ai singoli individui.
Tutto questo non avviene magicamente, ma ha costantemente bisogno della volontà, dell’impegno e della motivazione di entrambi i componenti della Coppia, spogliando la relazione di tutto ciò che è costruzione illusoria di Sé, dell’Altro e della relazione stessa. Contrariamente, se stare con l’Altro significa vivere costantemente nella fase d’innamoramento, ci si immobilizza nell’idealizzare la relazione vivendola come legame simbiotico e fusionale con l’Altro. Qualsiasi sia la potenzialità di una relazione, se la nostra visione rimane così idealizzata, prima o poi saremo destinati a rimanerne delusi, causa le aspettative illusorie di perfezione che vi abbiamo riposto.
Il NOI, come abbiamo già avuto modo di comprendere, non è la semplice somma di due singole persone, ma è la co-costruzione di un terzo soggetto (la Coppia) che si crea dall’integrazione e dalla condivisione delle singole persone. . Più i singoli entrano in intimità, più condividono, più comunicano, più nutrono il terzo soggetto (oltre che se stessi), più quel NOI prende forma e forza. E’ un costante e duro lavoro che richiede tempo e impegno e che ha necessariamente bisogno di entrambi i partner per seminare e coltivare costantemente e continuamente buoni frutti, da cogliere quando maturi e da gustare assaporandone tutta la loro bontà. E come ogni cosa che va coltivata, se si lascia incolta, senza nutrimento, senza luce e senza aria per “respirare”, va a morire.
Questo significa che una Coppia per sentirsi tale, deve poter accedere quotidianamente a quel senso di NOI che la nutre e, quando questo non succede (per i più svariati motivi), la Coppia va in crisi; ma crisi non significa necessariamente rottura. Una crisi di Coppia può diventare un’opportunità di evoluzione, crescita e cambiamento, una possibilità di ridefinizione e riorganizzazione di un NOI che presumibilmente si è perso strada facendo. Ciò che, in questi casi, fa la differenza è la volontà e la capacità di far fronte alla crisi con impegno (nonostante la sofferenza che questo necessariamente comporta) o al contrario la mancanza di motivazione a farlo.
Per creare un progetto condiviso, la coppia deve necessariamente nutrire la relazione attraverso la comunicazione di tutto ciò che vive: ognuno dei partners, quindi, deve poter mostrare all’altro ciò che autenticamente è, comunicando stati d’animo, pensieri, malumori e condividendo i propri vissuti personali. Quando questo non succede, quando i partners non comunicano o smettono di farlo chiudendosi in se stessi, inevitabilmente smettono di nutrire quel terzo soggetto che, abbiamo già detto, ha bisogno di condivisione (e non di isolamento) e del contributo di entrambi per continuare a vivere. Questo significa che non necessariamente la comunicazione si debba interrompere da entrambi i lati per provocare una crisi: basta che anche solo uno dei due partners smetta di nutrire la Coppia (isolandosi, chiudendo la comunicazione, non condividendo più) per destabilizzare il NOI.
La comunicazione costante, quindi, è uno degli aspetti più importanti nella costruzione del NOI perchè permette di conoscere l’Altro e di farsi conoscere dall’Altro; uno dei lavori più impegnativi nella costruzione del NOI è proprio la conoscenza e l’accettazione dell’Altro in tutte le sue sfaccettature, anche quelle meno piacevoli, scegliendolo autenticamente e non cercando di cambiarlo come più ci piace. Stare insieme e costruire un progetto condiviso è una scelta quotidiana e mai scontata che deve poter tenere conto dell’Altro così come è, pregi e difetti, risorse e limiti, somiglianze e differenze, luci ed ombre. Ogni peculiare caratteristica dei singoli partner servirà alla coppia per costruirsi, crescere ed evolvere e nessuna di queste caratteristiche può essere considerata sbagliata. Le guerre di potere all’interno della coppia nascono proprio dalla incapacità di accogliere l’Altro in tutti i suoi aspetti: instaurando relazioni conflittuali, i partners lottano per avere la supremazia sull’Altro con l’intento di cambiarlo a propria immagine e somiglianza. E’ solo attraverso la condivisione dei vissuti di entrambi i partners che il NOI può costruirsi, alimentandosi attraverso le differenti personalità dei singoli individui: questo significa che i partners si dovranno alleare e non trattare come nemici.
Il NOI, quindi, può essere costruito in modo sano ed autentico solo attraverso un duro e costante lavoro a quattro mani e implica una scelta quotidiana di impegno e motivazione: ciò che rende possibile tutto questo è il sentimento d’amore che lega i partners e quando l’amore non c’è (o cessa di esistere), la Coppia non può dirsi tale. Questo significa anche che se la relazione non evolve dall’innamoramento all’amore, il NOI non potrà essere costruito e i partners instaureranno una pseudo relazione o relazioni non sane basate su sentimenti diversi che nulla hanno a che fare con l’amore e su bisogni prettamente egoistici e infantili.
Concludo questo articolo, citando un autore che amo molto perché capace di esprimere nelle pieghe dei suoi scritti tutta la potenza delle nostre emozioni, le stesse che ci guidano nella costruzione del nostro percorso di vita sia come singoli individui, sia come Coppia…
“Innamorarsi è raro, ma non difficile. La vera impresa è conservare quel sogno d’amore anche dopo la sua trasformazione in realtà. Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola” (Massimo Gramellini)
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